mercoledì 12 novembre 2008

Il Maligno


Oggi mi e’ arrivato un video, uno dei tanti che girano in rete. In questo c'erano dei preti e mi ha ricordato un episodio assurdo capitatomi diversi anni fa.
Eravamo in montagna, in una casetta di proprieta’ dei genitori della mia ragazza, nei pressi di un paese che raccoglieva poche centinaia di sfigati. Era aprile, era una bella giornata di sole, c’era quell’aria fresca del fine pomeriggio. Eravamo in camera, eravamo ormai al dunque, quando bussarono alla porta. La mia ragazza si affaccia dalla porta della camera e mi dice: “e’ un prete, lo facciamo entrare?”. “ Un prete? E cosa ci fa un prete qui ?” Poi, ancora fuori della porta, il prete spara: “sono qui per la benedizione”. Moccoli come la rena. Gia', Pasqua era vicina. E facciamoci pure questa benedizione, in fondo a noi non costava nulla, pensai. Ma mi sbagliavo, ecome se mi sbagliavo. Ce l’avevo ancora barzotto, quando mi presentai al cospetto del prete. Dallo sguardo capii subito che non sarebbe stato facile. Era un prete vecchio stile, storse subito la bocca perche’ non eravamo sposati e inizio’ a farci un pompone infinito sul Maligno. Ne parlava come di una persona che conosceva bene, come se parlasse del suo pizzicagnolo antipatico e cattivo. Mentre il prete farneticava io mi abbandonai a me stesso e spensi il cervello. Quando trasalii stava ancora parlando del Maligno che serpeggiava in tutta Europa. Pensavo tra me e me: “sai dov’e’ adesso il Maligno? Tra le mie gambe, levati dal cazzo pretaccio”. Poi chissa’ perche’ solo in Europa? Quando pensavo che fosse finita, calo’ l’asso di briscola: “…e ora preghiamo” disse guardandoci negli occhi. E inizio’ “Ave Maria…”, cazzo non me la ricordavo, seguivo le sue parole, ma si vedeva che ero impreparato. Il prete se ne accorse e rincaro’ la dose con il Padre Nostro. Peggio che mai. Cercavo di seguirlo, ma ero un attimo in ritardo, come un eco, come i giocatori della nazionale di calcio quando cantano l’inno.
Il prete inizio’ la benedizione e non ebbe pietà. Inzuppo' quell’arnese nell’acqua Santa e, prima di benedire la casa, benedi' me, schizzandomi violentemente e ripetutamente l’acqua Santa in faccia, con quasi sadica soddisfazione. C’e’ mancato poco che non dicessi: “nooo bruciaaa”. Avevo le palle piene, in tutti i sensi, ma un sorriso vincente mi taglio' la bocca. Poco dopo e parecchio rassegnato il prete se ne ando’. Avevo ancora l’acqua Santa in faccia, quando tornai ad usare il mio arnese. Il Maligno e’ femmina.

1 commento:

spina ha detto...

E si vede vah che sei stato benedetto !!! :D