venerdì 16 gennaio 2009

1990


Novembre

Stiamo solo aspettando
Per poi ricominciare,
sicuri che quel giorno
non ci saranno sorprese.

Stiamo solo aspettando
impazienti l’inizio,
senza ancora riuscire
ad apprezzare la fine.

20/11/90


Sentenza

Son piccole cose del mio giardino,
ma permettetemi lo stesso di urlare
magari al vento, a me stesso.

Poco importa mi direte,
quanti siamo e tanti alle pareti,
dopotutto è una sentenza senza appello,
ma ugualmente voglio urlare,
magari al vento, a voi stessi.

26/09/90

Intorno

Cosa faccio nei giorni senza nome?
Niente di diverso, perché dovrei.
Consumo forse vecchie e nuove emozioni,
brucio con le sigarette un pezzo di vita.
E intorno? Intorno cosa?
Beh intorno una principessa,
una bambina con le rughe,
un gruppo di affermati
e un gruppo di pazzi fedeli.
E fuori?
Fuori niente di nuovo,
la solita merda in cui annegare.

29/04/90

L’attimo

Nell’attesa di un attimo,
di uno dei tanti, la lama è calata.
Nel respiro, nel sospiro
Ricomincia l’attesa.

28/02/90


Forever

Ci han preso messo nelle strade
Dicendo: “è affar vostro quello che farete”.
Via i balocchi sotto i libri
E per chi non li vuole… una mazza.
Portate alta la bandiera,
difendete lo stendardo
e a voi il dubbio di essere vivi.

13/03/90


Giorno di primavera

I giorni corrono,
i nostri sono ora.
Giorni disegnati,
visti e poi svaniti.
Quel giorno
cadeva la pioggia,
giorno di primavera,
acre l’odore, grigio sapore
di un giorno
che ti ha visto morire.

24/04/90


E se domani

E se domani di nuovo
Come già altre volte…

E se domani ancora
Come tutte le volte…

E se domani bruciassi?

Domani come sempre
Sarei ancora, di nuovo
uno di voi….

E poi infine domani.

08/04/90

giovedì 8 gennaio 2009

Bambola


Sei bellissima, sei una bambola.
Ho voglia di fare sesso,
ho voglia di farlo solo con te.
Non dirmi di NO.
Respiri affannosi, gemiti monocromatici.
Lei sul divano nuda lo fissava impassibile,
subiva senza dire una parola.
Accese la tv in cerca di parole.
Il silicone non ha voce.

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/australia-ladro-bambole/australia-ladro-bambole/australia-ladro-bambole.html

mercoledì 7 gennaio 2009

Marea

E sale, lentamente sale.

E sale, lentamente sale.
Traccia l’orizzonte, traccia la vita.
Ho freddo ai piedi, i pugni chiusi
e i capelli sugli occhi per legittima difesa.

E sale, senza peccato sale.
Mi apre il ventre, mi fredda il seme.
Stringo i pugni, mordo la lingua,
sangue e piscio si mescolano al sale.

E sale, con desiderio sale.
Mi tocca, mi penetra e mi colora,
mi perdo in quello sguardo senza rimorsi.
E le labbra bagnate e l’alito impregnato di sale.

E sale, senza paura sale.
Un sorriso mi taglia la bocca,
il mio respiro si perde nel mare.
E il mare… profondo profumi, labirinto di passioni.

E sale, lentamente sale.
Traccia l’orizzonte sempre più vicino,
traccia la vita sempre più breve.
L’odio comincia dove finisce l’amore.

E sale, lentamente sale.