giovedì 6 novembre 2008

La mantide


L'ufficio e` vuoto. Silenzio.
Una voce tinge ancora l'aria
e il suo odore fugge nel corridoio.
Una porta nasconde la citta'
e il rumore bianco che l'avvolge.
Un'altra notte l'attende e corre fuori.
Spalanca la porta, spalanca i polmoni. Respira.
E fiori e farfalle e marmellata. Risate.
E quanti sguardi, quanti gesti per le strade.
E negozi e bar e asfalto che sale verticale. Rumore.
Cammina nella notte tra marciapiedi e volti uguali.
Intravede uno sguardo nei riflessi di un bicchiere.
Un altro quadro da dipingere, un'altra follia.
Crea e distrugge vite mai vissute.
Dipinge sul cemento un volto con colori dei piu` accesi.
E poi scancella, come una mantide religiosa uccide.
Si consumano gli umori, sapori gia' assaggiati.
E se ne vanno, uno ad uno se ne vanno.
E non rimane nulla, sole macchie nere nella testa,
gocce di sudore e il mare lontano, troppo lontano.
Ha freddo alle mani, buchi nel cuore.
Un'altra storia in un angolo del cielo svanisce.
Ricorda qualche parola, sospiro dell'anima inquieta.
La notte se ne va, il fluire del sangue, i passi lenti del pensiero.
La notte muore, come un pezzo di vita che soffoca in gola.
La vita muore senza urlare il suo dolore.
E' un attimo, un respiro. Paura.
Muore ogni secondo che passa e noi con lei, senza pieta`.
E poi a casa, sola finalmente sola,
senza nessuna inclinazione morale.
La finestra e' socchiusa, gli occhi pure.
La vita non la puoi scrivere sembra dire un soffio di vento.

18/10/2002

2 commenti:

Verosimile ha detto...

Mi piaceva piu' la foto che c'era prima, che questa con la topa coi denti.

mickey ha detto...

Si', pero' la topa ha i denti...