martedì 17 marzo 2009

Il Verme



Ho trovato una busta.
In un cassetto l'ho sorpresa.
Riposava,
sola e indifesa russava.
Carta gialla, logora, puzzolente.
Una piuma di rubino l’aveva violentata.
Ormai era passato tanto tempo,
il fiato del grido si era perso.
Ombre di mani, di calli secchi tra le righe,
come parole non scritte.
Piano, fate piano.
Silenzio.
Nessuna traccia di dolore,
solo gocce di una vita sfiorata.
Sopra c'era scritto:
quando il verme
ha divorato lo stomaco,
per le vene risale
fino al cervello.
A quel punto
c'è un solo modo per
eliminarlo.

02/10/2002

Nessun commento: