lunedì 23 marzo 2009

Palasport di Montecatini maggio 93


A proposito di mail del periodo milanese, una delle mail che mi hanno fatto piu’ ridere me la mando' Simone (detto Chinaski), non potevo non metterla sul mio blog, come ho detto a lui…

Palasport di Montecatini maggio 93


Ora, l'unica cosa di cui non sono sicuro è l'anno, poteva essere il 91 come il 93: si tratta comunque dell'anno in cui uscì "gli spari sopra", uno dei migliori album del blasco. Mi premunisco due mesi prima dei biglietti, faccio una cernita degli amici a cui può interessare, e l'unico che mi ci viene è il pecoro. Dopo due mesi si giunge alla data del concerto, che era a maggio. Decidiamo di andarci in treno, visto che il palasport di Montecatini è vicino alla stazione ferroviaria, e di tornare con un treno speciale che doveva partire subito dopo il concerto. Partiamo nel primo pomeriggio dopo avere fatto spesa all'Esselunga: confezione da 4 di Adelscott e una bottiglia di vodka liscia. Le adelscott partono nel viaggio, la vodka ce la facciamo fuori davanti al palasport (a stomaco quasi vuoto, l'errore...) ed entriamo. All'epoca queste performances alcoliche erano all'ordine del giorno, fatto sta che entriamo al palasport, già assai gremito: io scavalco le transenne per vedere se trovo posto sul parquet, quando sento qualcuno che urla "bastardo, bastardo, dove vai?", qualcuno mi tocca, mi volto e mi accorgo che ci sono un gruppo di persone che mi sta insultando. "Ma lo lasci così il tuo amico?" mi fanno: io mi volto e vedo il pecoro, che era rimasto indietro, sdraiato in terra. Lo raggiungo e vedo che si è collassato e comincia a vomitarsi addosso. Lo trascino in bagno, lui vomita, mi vomita anche addosso, cerco di bagnargli il viso, ma non si riprende proprio. Esco, lo adagio per terra fuori dell'uscita, sembriamo due fattoni, ci vede anche un gruppo di viareggini che riconosce lo Ste “Ma guarda, il pecoro si sente male" fanno, con lo sguardo che in realtà dice "non sapevo che fosse un drogato" io sono costretto a chiamare a gesti un ambulanza, che, senza troppi complimenti, lo carica sopra e lo porta (ci porta) al pronto soccorso. Arriviamo e sentiamo commenti tipo "ecco i primi, vai!!!" (non è che i fans di vasco godano di grande fama nei pronti soccorsi). Sdraiano lo Ste sul lettino e gli fanno una serie di domande sommarie, a cui lui, completamente rincoglionito, risponde sempre di sì (come ti chiami? - hai bevuto? - hai fumato?- ti sei calato qualche pasticca? - ti sei fatto? ) Io cerco di spiegare che ha bevuto troppo e basta, ma questi dottori mi guardano con lo sguardo ironico ("ah ah ah, senti l’amico del tossico, magari si sono fatti insieme") e procedono a fargli una specie di lavanda gastrica molto rapida, seguita da alcune iniezioni di Narcan o Narcam, non ho mai capito, comunque qualcosa contro gli eccessi da stupefacenti. Restiamo lì per qualche ora, lui mezzo svenuto sul lettino e io intento a smoccolare per il concerto perso e tutta la situazione, dopodiché veniamo cacciati perché effettivamente i fans del blasco hanno riempito il pronto soccorso. Il treno speciale per il ritorno era perso, ci facciamo mezza Montecatini io in canottiera (la maglia era piena di vomito, me l'ero tolta) col pecoro appoggiato alla spalla che barcollava, e non so come raggiungiamo l’altra stazione della città: c'è Montecatini centrale e scalo, una è quella vicina al Palasport, l'altra è quella che raggiunsi, perché ci partiva il primo treno utile, verso le sei della mattina seguente. Verso le due di mattina, però, sdraiati nel piazzale della stazione tra le puttane, i trans e i drogati, lo Ste in un barlume di lucidità mi fa: "chiamo casa mia, sento se ci vengono a prendere, sto troppo male". Raggiungiamo una cabina telefonica (non era ancora tempo di cellulari), mi faccio cambiare mille lire in spiccioli da una puttana (molto gentile, vedendo in che stato era lo Ste si offrì di chiamare un taxi per portarci al pronto soccorso -"già stati, grazie" le risposi, sorridendo), e chiamo casa del pecoro, parlo io pensando che la voce del figlio, nelle condizioni in cui era, allarmasse troppo la famiglia. Mi risponde la mamma, io le dico se possono venirci a prendere perché "Stefano ha avuto una congestione, nulla di grave signora, non si preoccupi" quando il coglione ha un guizzo, prende la cornetta, e fa "pronto mamma broooooo" e parte uno smash di vomito sulla cornetta del telefono. "Stefano, Stefano, come stai" sento che urla la Nicla (la mamma), ed io parlando con la cornetta vomitosa le spiego dove venirci a recuperare. Dopo tre quarti dora arrivano i genitori dello Ste, con uno spettacolare Giuliano (il padre) che trascorre tutto il ritorno rompendo una lunga litania di bestemmie con la solita affermazione, rivolta alternativamente alla moglie e a me "te lo dicevo, che è un imbecille!!!"La serata, però, non è finita: arrivati al casello di Viareggio non si riesce più a trovare il biglietto dell'autostrada: in un crescendo wagneriano di moccoli e accuse alla moglie e al figlio, santini senior è costretto a pagare la tratta Taranto-Viareggio (la più lunga, per chi non può dimostrare da dove è entrato) per totali 64000 lire. Finale: io ho rivisto il concerto di Vasco Rossi un mese dopo in compagnia di Boy Lollo, del baldo e del pieruccione a Empoli. Lo Ste penso che non abbia più sentito una canzone di Vasco fino ad oggi. La signora Nicla mi ha telefonato, per più di un mese, di nascosto, dicendomi in lacrime :"Simone, giurami che Stefano non si droga"Il signor Giuliano non ha modificato il suo pensiero sul primogenito. Bei tempi...

Alla prossima Chinaski

2 commenti:

Verosimile ha detto...

Mi viene da vomitare

Simone ha detto...

Ti ringrazio per questo amarcord
Bei tempi... e altri fegati!