Cix
L’ho visto entrare
nell’atmosfera e incendiarsi.
Ancora rovente planare,
sedersi e accendermi
con lo sguardo.
Le sue espressioni trionfo delle mani,
diesis sul fa gli occhi e le parole.
Cix era il suo nome,
e apparve dal nulla in un giorno di sole,
quando il bosco era un giardino.
Nessuna paura, nessun dolore,
quando getto' la maschera
e si fece accoltellare.
Senza rimorso
Appeso per le braccia,
guardo i sogni galleggiare
nell’aria fredda di dicembre.
Stringo i lacci e guardo fuori.
Vedo mia madre
tornare stanca dal lavoro;
dietro il vetro, sotto le coperte,
non ho sentito dolore.
12/02/1993
Lesione cerebrale
Un cono di luce,
di luce di fuoco.
Sento elettroni e vetri
colpirmi violentemente.
Sangue.
Il buio senza riflessi.
Bocca asciutta,
mani e orecchie calde.
Sogno il fiasco
e la sua forma così geniale.
Mi sveglia uno sparo,
uno sparo di luce:
buongiorno dottore.
12/02/1993
40 Hogarth road
Solo ora che le distanze
diventano infinite,
vergogna non provo
dei sentimenti che la mente cova.
Ora che sento fragili i capelli,
lunghi come la strada
che beffarda ci divide.
Ora che novembre
è di nuovo arrivato
e noi abbiamo perso
l’inizio e la fine.
Ora che cerco 40 Hogarth road,
su una carina di Londra,
e guardo le selle, l’unica cosa
che abbiamo da spartire.
14/12/1993
Sogno nero fuxia
Non ti ricordavo così bionda.
“Che buono questo caffè”.
Sai, forse abbiamo sbagliato.
“Cosa facciamo stasera?”
Non credevo di trovare miele
nel pozzo di creta.
Forse non abbiamo sbagliato niente.
Ti ricordi quando mi dipingevo
La faccia di bianco e blu
sfumando la cornice?
“Il soffitto mi piace verde”.
Ho iniziato a colorare i sogni,
l’ultimo era nero e fuxia.
“Ho voglia di fare l’amore”.
14/04/1993
L’ho visto entrare
nell’atmosfera e incendiarsi.
Ancora rovente planare,
sedersi e accendermi
con lo sguardo.
Le sue espressioni trionfo delle mani,
diesis sul fa gli occhi e le parole.
Cix era il suo nome,
e apparve dal nulla in un giorno di sole,
quando il bosco era un giardino.
Nessuna paura, nessun dolore,
quando getto' la maschera
e si fece accoltellare.
Senza rimorso
Appeso per le braccia,
guardo i sogni galleggiare
nell’aria fredda di dicembre.
Stringo i lacci e guardo fuori.
Vedo mia madre
tornare stanca dal lavoro;
dietro il vetro, sotto le coperte,
non ho sentito dolore.
12/02/1993
Lesione cerebrale
Un cono di luce,
di luce di fuoco.
Sento elettroni e vetri
colpirmi violentemente.
Sangue.
Il buio senza riflessi.
Bocca asciutta,
mani e orecchie calde.
Sogno il fiasco
e la sua forma così geniale.
Mi sveglia uno sparo,
uno sparo di luce:
buongiorno dottore.
12/02/1993
40 Hogarth road
Solo ora che le distanze
diventano infinite,
vergogna non provo
dei sentimenti che la mente cova.
Ora che sento fragili i capelli,
lunghi come la strada
che beffarda ci divide.
Ora che novembre
è di nuovo arrivato
e noi abbiamo perso
l’inizio e la fine.
Ora che cerco 40 Hogarth road,
su una carina di Londra,
e guardo le selle, l’unica cosa
che abbiamo da spartire.
14/12/1993
Sogno nero fuxia
Non ti ricordavo così bionda.
“Che buono questo caffè”.
Sai, forse abbiamo sbagliato.
“Cosa facciamo stasera?”
Non credevo di trovare miele
nel pozzo di creta.
Forse non abbiamo sbagliato niente.
Ti ricordi quando mi dipingevo
La faccia di bianco e blu
sfumando la cornice?
“Il soffitto mi piace verde”.
Ho iniziato a colorare i sogni,
l’ultimo era nero e fuxia.
“Ho voglia di fare l’amore”.
14/04/1993
Fiori blu
Continua il deserto dietro le dune.
Fuggono nel nulla le nostre paure.
Cammino, corro in cerca di fiori blu.
20/02/1993
Ognuno
Ognuno travolto da sguardi
tarda a reagire.
Ognuno continua da solo
nel proprio dovere.
Ognuno è uno
sempre e comunque.
13/1071993
Sporgenze
Son qua con la mia pelle
ad ascoltare le voci
che ho scelto.
Son qua con le sporgenze
che mi ritrovo.
27/03/93
Nessun commento:
Posta un commento