venerdì 12 giugno 2009

Gelatino


Un paio di settimane fa ho conosciuto Shiraz, un mio collega di Coventry, anche lui indiano come Sid, con cui lavoro da circa un paio di mesi. Shiraz è stato tutta la settimana a Pisa e per me e’ stata l’occasione di fare un po’ di pratica col mio nemico amatissimo: l’inglese. Shiraz ha appena 26 anni ed è molto simpatico, ma soprattutto parla lentamente e scandisce bene le parole, quindi riesco a capirlo abbastanza bene, lui invece mi capisce un po’ meno, infatti, spesso mi diceva: “what do you mean?” Una sera siamo stati anche a cena insieme. Prima però abbiamo fatto l’inevitabile tappa a piazza dei Miracoli. Siamo arrivati davanti alla Torre pendente al tramonto, Shiraz appena ha visto il coglione di turno che faceva la classica foto made in Japan, l’ha voluta fare subito anche lui. Non solo, ha voluto immortalare anche me in quella posa che ero riuscito ad evitare per 40 anni. Shiraz ha scattato una trentina di foto in pochi minuti, ha voluto fare anche una foto insieme, a quel punto se qualche passante avesse pensato a noi come una coppia gay in gita di piacere, l’adulto col giovane indiano da monta, come avrei potuto dargli torto? La serata è stata la tipica prova del nove, perchè un conto è parlare di cose tecniche in ambiente lavorativo, un conto è parlare del più e del meno, nel mio caso direi solo del... meno. Abbiamo mangiato pesce e Shiraz ha fatto scegliere a me le portate e ha gradito molto il cibo. Avevo scelto anche una bella bottiglia di vino, ma quando ho fatto per versare il vino lui ha risposto picche, dato che non poteva bere alcolici essendo musulmano. Io ho bevuto vino, lui ha bevuto coca cola. Secondo me anche Maometto avrebbe avuto da ridire sulla coca cola col pesce. Non sono mancati i momenti di puro panico, come quando Shiraz mi chiedeva gli ingredienti di un antipasto o che pesce stavamo mangiando. Ho sudato le sette camicie per spiegargli che stava semplicemente mangiando un cazzo di totano. Shiraz mi ha confermato che alcuni inglesi sono proprio stronzi perché non fanno nessuno sforzo per farsi capire. Un esempio classico e’ quella ragazza che avevo conosciuto a Coventry che sembrava un ventriloquo, lui mi ha detto qualcosa del tipo: “she has lips frozen”. Shiraz mi diceva che è facile capire gli italiani perché quando parlano gesticolano e sono molto espressivi. A lui piace molto questo, a differenza dei suoi colleghi inglesi, che in generale non hanno un bel parere sull'Italia e sugli italiani. Pensando a Berlusconi mi sento un po' anglosassone pure io. Ci sono comunque delle mosche bianche come il mio insegnante d’inglese. Lui faceva il giornalista a Manchester e aveva un tenore di vita molto alto. Ha preferito mollare tutto e venire a vivere in Italia dove guadagna assai meno, ma dove, a differenza dell’Inghilterra, quando entri in banca o alle poste, sai quando entri, ma non sai quando esci. Per non parlare di quando si va in Comune, o quando devi sbrigare qualsiasi questione burocratica. Lui adora tutto questo. Noi italiani un po’ meno.

In ogni modo è stata una piacevole serata e alla fine mi sembrava di avere quello che si dice inglese fluente, forse perché mi ero bevuto l’intera bottiglia di vino. Quella sera ho scoperto che Shiraz va matto per il gelato, che lui chiamava gelatino. Shiraz deve averne mangiato parecchio in quella settimana, dato che poi mi ha scritto: “I ate too much gelatino in Italy”. In questi giorni stiamo preparando insieme una demo per Vodafone che faranno in UK, quindi ci sentiamo spesso al telefono. Ieri mi ha preparato il test plant e poi mi ha mandato un mail con su scritto: “I have moved the files to mhl08..enjoy :-)”
Quando, pochi minuti dopo, mi ha chiamato gli ho detto: ” enjoy un cazzo”, l’ha capito al volo perche’ si e’ messo a ridere. Ovviamente io lo chiamo Gelatino e lui Lui mi chiama Man. Insomma sembriamo proprio due checche.
La mia battaglia con il mio nemico amatissimo continua, a volte mi sembra di fare progressi, direi slowly but surely, altre invece mi deprimo come quando al telefono m’incarto come una caramella. Sicuramente sto messo meglio del mio amico Riccardo che alla domanda: “do you remember?” Rispse: “I member”.

1 commento:

Verosimile ha detto...

C'e' anche chi dice "My sure high" per dire che la sua sicurezza cresce. Consolati!