Ho maledetto la sveglia
che impietosa mi ha svegliato.
La luce che dalla finestra filtrava,
ancora orizzontale mi derido,
ho il pigiama macchiato
di latte e caffe`, ventisette anni,
un occhio ancora chiuso e i calzini gialli
per giustificare lo squallore.
Nella testa echeggiano fantasmi e rumori
e altri ancora dalla cucina
in verticale mi raggiungono.
Sono in piedi, quasi barcollo,
la scimmia ride sulle mie spalle.
La porta e` aperta, entro in bagno,
Che oscena visione lo specchio.
Il futuro e` nelle mie mani:
STO PISCIANDO.
20/5/96
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento