giovedì 23 ottobre 2008

Un altro Santo inutile

Occhi,
i suoi occhi nascosti da capelli neri
e gemini sopiti. Le labbra ferme.
La notte, la speranza che tace,
l’ultima spiaggia che fugge.
Respiri color caffè, come la pelle sua,
un neo sulla guancia affilata e autoreggenti.
Degusto il profumo del corpo suo
che muove lento come un serpente a morire.
Aspetto un sorriso che non sboccia,
guardo le sue gambe, le mutande cerco
dietro quella minigonna al limite.
E’ femmina, non riesco a digerirla…
vorrei ingoiarla.
Aspetto rondini sul nido,
campi di grano, il sole di maggio,
e creste dell’onda dove fuggire.
La metro nel tubo sfreccia, il pubblico sfolla.
Silenzio. Ecco il contropiede, l’azione decisiva,
viziata da un fallo iniziale.
Accavalla le gambe lentamente
mostra il suo nido esente tasse.
Encantado.
Era una angelo nero con ali bruciate
da un‘altro Santo inutile.
Era la notte di San Valentino.
Era una puttana carioca senza mutande.
E io non sono mai stato razzista.
Mai.

14/02/2005

1 commento:

spina ha detto...

Questa è una delle mie preferite, insieme ad acquarello e ad altre che spero pubblicherai .....

Sei bravo !!