mercoledì 15 ottobre 2008

Il Patriota


Aveva grandi occhi verdi,
le labbra carnose di rosso colorate.
In un bar la incontrai,
era sola come un soffio di vento,
tra bicchieri vuoti e resti umani
si muoveva con far da straniera.
Provocante, non bella.
Era un campo arato,
era in cerca di seme.
Portava una gonna corta e attillata,
seni prepotenti sotto la camicia.

Un piatto unico quel pelo e carne cruda.
Un vigneto sullo sfondo dei miei pensieri,
imitare il fuco il target di giornata.
Nell’aria satura di ioni,
profumi di menta e sabbia del deserto,
retrogusto amaro.

Il gioco di sguardi riflessi non tardò.
Si avvicinò muovendo i fianchi
quel tanto che conviene.
Aveva belle curve,

gambe dritte e lunghe come un rettilineo.
Feci un giro con lo sguardo: tracciato tecnico, ben gommato.
Mi fissò per pochi istanti, bastarono.
La guardai, non dissi niente.
Non c'era bisogno di parlare.
Scesi in pista.
La luce dei lampioni filtrava dalla tapparella,
la montai senza rimorsi, con voglia.
Un’atmosfera troppo americana
quella penombra nella stanza.

Avevo la deriva ben salda tra le cosce sue,
ma era come navigare fuori dalle acque territoriali.
Aveva gli occhi verdi e le labbra rosse.

Le venni in faccia per amor di Patria.

12/04/2003

3 commenti:

Verosimile ha detto...

Bello, veramente rosso!

spina ha detto...

E' bella .... ma te l'ho gia' detto :-)

Simone ha detto...

W la patria!